ROK CUP ITALIA, ROUND 5 - Il resoconto delle gare
La ROK Cup Italia inaugura la seconda metà del campionato al Cremona Circuit con il quinto dei suoi otto appuntamenti stagionali. Ancora una volta, sono stati numerosi i piloti scesi in pista nelle sei categorie protagoniste del weekend, offrendo grande spettacolo in una domenica caratterizzata da temperature
Mini ROK
Continua il trend positivo nella categoria Mini ROK, con ben 50 giovanissimi piloti pronti a sfidarsi per la vittoria.
Achille Rea comincia il weekend di Cremona con il piede giusto, siglando la sua seconda pole position stagionale grazie a un 54.805 registrato nel gruppo 2. Il più veloce nel gruppo 1 è Blazej Kostrzewa, che vede svanire la propria prima posizione per soli 17 millesimi e si deve quindi accontentare della seconda piazza nella classifica combinata. Il terzo posto è appannaggio di Giuseppe Noviello, che precede Alessandro Nanni, quarto, Huifei Xie, quinto, Augustin Feligioni, sesto, Lorenzo Zucchetto, settimo, e Luca Muzzolon, ottavo. Chiudono la top-10 Vincenzo Salierno e Daniel Hakkinen. Vincitore della precedente tappa di campionato a Lonato, David Moscardi si classifica 11°, seguito da Mikolaj Gawlikowski, Andrea Carbone, Odin Flora, Francesco Lisignoli, Elias Boullier, Oleksandr Shylo, Greta Galliani, Santino Sapia, Shae Shield, Leonardo De Grandi, Marco Verde, Victor Gorun, Antonio Ianni, Tommaso Pomoni, Mattia Finadri, Alessandro Cereda, Edoardo Traina, Stanislaw Grabowski, Camilla Amarotti, Pricop Basescu, Momcilo Davoust, Leonardo Trombini, Nicolaj Pietras, Valentino Vivian, Leo Kralev, Nicholas Bertolani, Romeo Stanislav Stefanov, Jan Gardzielik, Emma Boschetto, Johannes Buchhammer, Farel Dugat Beretta, Giovanni Aringhieri, Rudy Koka, Vasco De Vito, Andrea Croce Screpis, Federico Schiavi, Antonio Martin, Herman Bilushenko e Siavosh Derakhshan.
Le qualifying heat confermano la competitività di Rea, che mantiene le redini della classifica intermedia con un secondo posto nella sua prima manche e una vittoria nella seconda. Ottiene gli stessi risultati Nanni, che sale così in seconda piazza assoluta. Recuperano diverse posizioni Gawlikowski e Moscardi, rispettivamente terzo e quarto. È in grado di vincere una qualifying heat anche Kostrzewa, che però conclude la sua altra manche all’ottavo posto e retrocede al quinto posto nella classifica intermedia. Zucchetto segue in sesta posizione, Salierno in settima, Feligioni in ottava, Gorun in nona, Xie in decima e Hakkinen in 11esima. Vengono entrambi rallentati da una penalità in una delle loro manche e perdono un po’ di terreno rispetto alla qualifica Muzzolon, 12°, e Noviello, 16°.
Rea è ancora protagonista nella finale, sfilando bene dalla prima casella e portandosi dietro Gawlikowski, seguito a sua volta da Kostrzewa e Nanni, subito impegnati in un duello serrato. Nel corso della seconda tornata, dopo aver tentato il sorpasso ai danni del leader senza però riuscirci, Gawlikowski è abile nel rispondere all’attacco di Nanni e a francobollarsi di nuovo al paraurti di Rea, questa volta seguito da Gorun e Moscardi, già in rimonta dopo aver perso un paio di posizioni al primo giro. Mentre si fa sempre più vivace la sfida per la terza posizione, Gawlikowski attende qualche passaggio prima di superare Rea al quinto giro, costringendolo a difendersi persino da Nanni, nel frattempo risalito in terza piazza. Un leggero contatto tra i due italiani genera ulteriore bagarre nel gruppo al vertice e ad averne la peggio sono proprio Nanni, che esce di scena, e Kostrzewa, che perde diverse posizioni. Ne approfitta, invece, Moscardi, che si issa al terzo posto per chiudere il nuovo terzetto di testa, sempre dietro a Gawlikowski e Rea. Quando Rea rompe gli indugi all’ottavo e penultimo passaggio per riprendere le redini della gara, Moscardi non si fa attendere nel sopravanzare Gawlikowski, che subisce anche l’attacco di Xie e si ritrova quarto. Xie, autore di una grande rimonta dalla decima casella in griglia, sorpassa persino Moscardi, ma l’italiano replica pochi istanti dopo e rivendica così la seconda posizione. Un arrivo in volata vede Rea trionfare davanti a Moscardi per soli 50 millesimi di secondo, ma il poleman riceve una penalità di dieci secondi per il comportamento scorretto tenuto nei confronti dello stesso Moscardi e precipita in 24esima piazza. Eredita quindi la vittoria Moscardi, che bissa quella di Lonato, mentre Xie e Gawlikowksi occupano gli altri due gradini del podio, precedendo Gorun, quarto, Feligioni, quinto, Muzzolon, sesto, e Davoust, settimo grazie a un’ottima rimonta di 15 posizioni. Completano la top-10 Boullier, Noviello e Hakkinen.
Junior ROK
Numeri importanti e gare entusiasmanti anche nella Junior ROK, che vede ben 47 piloti ai nastri di partenza.
La giornata di domenica si apre nel segno di Valerio Viapiana, che stampa un 48.888 nel gruppo 2 e si aggiudica la pole position assoluta. A rivelarsi la più incisiva nel gruppo 1 è Sofia Povazhnaia, in grado di fermare il cronometro a meno di un decimo da Viapiana, una performance che le permette di ottenere la seconda posizione nella classifica combinata alla sua prima comparsa stagionale. Si avvicinano al riferimento cronometrico di Viapiana anche Nojus Stasionis, terzo e anche lui alla prima apparizione stagionale, e i due compagni di squadra Filippo Pola e Riccardo Brangero, rispettivamente quarto e quinto. Zackarias Ringstrom fa sua la sesta piazza, seguito da Federico Sbardellati, vincitore della precedente tappa di campionato a Lonato e settimo nelle qualifiche di Cremona, Ioan Tudor Jercan, ottavo, Julia Angelard, nona, e Lyuboslav Ruykov, decimo. La classifica prosegue con Guido Bruno Bidoli, Anh Tu Ranghetti, Nicolò Carrara, Faidon Papafilippou, Emilio Tedesco, Ilias Mitaki, Francesco Koci, Franciszek Bal, Andrea Proverbio, Victoria Farfus, Iven Ammann, Ettore Sanesi, Mateusz Wal, Mia Cindy Oger, Giulio Mazzolini, Enrico Pietro Villa, Riccardo Repetto, Michal Czyzewicz, Natan Rybczynski, Liam Secall, Leonardo Monzani, Christian Romeo, Dmitrii Skorodelov, Leonardo Lanza, Selina Baum, Alberto Masotto, Andrea Thej, Francesca Pietrini, Carlo Pongratz, Marlon Di Salvo, Plamen Teliyski, Lena Pichler, Ettore Di Domenico, David Ostapenko, Tomasz Cichoracki, Valerio Santini e Gianluca Vizzoni.
È impeccabile il percorso di Viapiana nelle qualifying heat, con due vittorie che lo confermano al vertice della classifica intermedia. Centra una vittoria anche Brangero, che aggiunge un terzo posto al suo punteggio per salire al secondo posto assoluto. Recuperano diverse posizioni rispetto alla qualifica Ruykov, terzo, Mitaki, quarto, Carrara, quinto, Bidoli, sesto, e Farfus, settima, mentre perde un po’ di terreno Ringstrom, ottavo. Nonostante ottengano alcuni risultati incoraggianti, vengono rallentati da qualche intoppo Stasionis, 13°, Pola, 22°, Sbardellati, 25°, Povazhnaia, 26esima, Jercan, 27°, e Angelard, 31esima. Si issano nella top-10 Ranghetti e Mazzolini, rispettivamente nono e decimo.
La finale è caratterizzata da un grande colpo di scena: dopo essere partito egregiamente dalla pole per poi allontanarsi immediatamente dai diretti inseguitori, Viapiana è costretto al ritiro all’11° giro quando ha più di mezzo secondo di vantaggio sul più diretto inseguitore. Sfilato secondo allo spegnimento dei semafori, Ruykov subisce gli attacchi di Carrara e Farfus, ma torna in terza piazza già alla fine della prima tornata. Ruykov si avvicina velocemente anche a Carrara e lo sorpassa nel corso del quinto passaggio, lanciandosi così all’inseguimento di Viapiana prima di vedersi spianare la strada dal ritiro del leader. Nel frattempo, Carrara ingaggia un duello serrato con Brangero e, tra sorpassi e controsorpassi, è quest’ultimo ad avere la meglio. Vince quindi Ruykov, davanti a Brangero e Carrara, che tagliano il traguardo a più di tre secondi dal bulgaro. Si unisce alla sfida per il podio nelle ultime fasi di gara anche Ranghetti, che termina quarto e precede Tedesco, quinto, Farfus, sesta, Mazzolini, settimo, e Koci, ottavo. Mitaki viene retrocesso dall’ottavo posto al nono da una penalità di tre secondi per lo spoiler frontale in posizione non corretta. Perde un piazzamento nella top-10 per lo stesso motivo Bidoli, 12°, mentre sale in decima piazza Stasionis.
Senior ROK
È contesa e animata da un grande numero di partecipanti la Senior ROK, come sempre protagonista del weekend a Cremona.
Andrea Giudice emerge nel gruppo 2 con un 48.206, firmando così la sua terza pole position stagionale. Il miglior interprete del gruppo 1 è Riccardo Chiodo, che si issa al secondo posto nella classifica combinata. A seguirlo sono i suoi compagni di squadra Mattia Jentile, terzo, e Danny Carenini, vincitore della precedente tappa di campionato a Lonato e quarto nelle qualifiche di Cremona. Charles Alexander Troxler ottiene la quinta piazza, classificandosi davanti a Gianmarco Cortopassi, sesto, Lorenzo Bedetti, settimo, Riccardo Salemi, ottavo, Kacper Turoboyski, nono, e Luca Perelli, decimo. Occupano le posizioni successive Giuseppe Gaglianò, Alessandro Giarratano, Mattia D’Erme, Samuele Di Filippo, Ghazi Motlekar, Kaloyan Varbitzaliev, Ayse Cebi, Franciszek Lassota, Piotr Protasiewicz, Franciszek Czapla, Alexander Panaev, Alex Laghezza, Giovanni Polato, Andrea Fiocco, Alessandro Cocchi, Alberto Bernardi, Nicola Marini, Daniele Guenzi, Davide Torrentelli, Federico Zanetti, Pietro Camerlengo, Emanuele Romanelli, Rikardo Bakaj, Daniele Galbiati, Fabio Silvestri, Andrea Saporiti, Dominik Beller e Davide Pretosi.
Le qualifying heat mostrano ancora il grande stato di forma di Giudice, che rimane in vetta alla classifica intermedia con un secondo posto nella sua prima manche e una vittoria nella seconda. Risultati fotocopia per Carenini, che agguanta così la seconda piazza assoluta. Jentile è l’unico altro pilota a vantare un successo nelle qualifying heat, mantenendo la sua terza posizione in classifica con un terzo posto nella sua altra manche. Si ripresentano nella parte alta della classifica anche Salemi, quarto, Gaglianò, quinto, Bedetti, sesto, e Turoboyski, settimo. Recuperano terreno rispetto alla qualifica per aggiudicarsi gli ultimi posti disponibili nella top-10 Di Filippo, ottavo, e Varbitzaliev, nono, mentre Perelli si conferma in decima piazza. Perde, invece, diverse posizioni rispetto alla qualifica Troxler, 15°, così come Riccardo Chiodo, 23°, e Gianmarco Cortopassi, 27°, entrambi attardati da un ritiro.
Giudice dà l’ennesima prova di forza in finale, scattando impeccabilmente dalla prima casella e accumulando subito un buon vantaggio sui diretti avversari. Si candida al ruolo di rivale principale di Giudice proprio Carenini, che perde una posizione in partenza a vantaggio di Jentile, ma la recupera immediatamente alla fine del primo giro per riprendersi la seconda piazza. Carenini non regge il ritmo di Giudice e deve invece gestire il confronto con Jentile, Salemi e Gaglianò, che lo seguono a ruota. Gaglianò apre le danze della bagarre quando supera Salemi nel corso dell’11° passaggio e quest’ultimo viene poi attaccato da Varbitzaliev, Protasiewicz e Turoboyski. Al 13° giro tocca a Jentile rompere gli indugi nella sfida per la seconda posizione con il sorpasso su Carenini, che viene superato subito anche da Gaglianò, abile nell’approfittare della situazione, e successivamente da Varbitzaliev. Tutto ciò non preoccupa Giudice, che trionfa indisturbato, mentre transitano sotto la bandiera a scacchi a più di tre secondi e mezzo dal vincitore Jentile, secondo, Gaglianò, terzo, Varbitzaliev, quarto, e Carenini, quinto. Completano la top-10 Protasiewicz, sesto, Salemi, settimo, Motlekar, ottavo, Czapla, nono, e Perelli, decimo. Sono invece costretti al ritiro mentre si contendono un piazzamento nella top-10 Di Filippo e Bedetti.
Expert ROK
Ancora una volta, due piloti diversi si spartiscono le vittorie nella Expert ROK, categoria dedicata ai più navigati della ROK Cup Italia.
Filippo Repetto si esprime al meglio in qualifica, con un 49.346 che gli vale la pole position. Il pilota italiano riesce a fare la differenza e a battere per più di tre decimi il connazionale Alessandro Viganò, secondo nelle qualifiche e già vincitore di Gara 2 nella precedente tappa di campionato a Lonato. Si ripresenta ai vertici della classifica con il terzo miglior tempo l’altro vincitore di Lonato, Andrea Sorbello. Il leader di campionato rifila solo 15 millesimi a Paolo Baselli, quarto, e poco più di due decimi sia a Michele Zampieri, quinto, sia ad Adrian Marcinkiewicz, sesto. Completano la top-10 Tino Donadei, settimo, Marco Beretta, ottavo, Riccardo Pedrola, nono, e Marco Nannavecchia, decimo. Seguono Gianluca Pietro Rubiolini e Luca Davì.
In Gara 1, Repetto mantiene il comando grazie a una buona partenza dalla prima casella, ma è Sorbello a terminare il primo giro davanti a tutti. Dopo essersi francobollato al poleman allo spegnimento dei semafori, Sorbello sorpassa Repetto all’ultima curva della prima tornata e lo costringe a confrontarsi con Viganò. Quest’ultimo non si fa attendere e sferra l’attacco nel corso del secondo passaggio, manovra che gli permette di salire in seconda piazza. Il duello tra Viganò e Repetto favorisce la fuga di Sorbello, che acquisisce otto decimi di vantaggio sui diretti inseguitori, mentre dietro ai primi tre si sfidano Baselli, Zampieri e Marcinkiewicz. Il primo a ricucire il gap con Sorbello è Viganò che si porta a tre decimi dal leader al quarto giro. Nella settima tornata si avvicina anche Repetto che completa un terzetto racchiuso in appena mezzo secondo. Repetto supera Viganò già nel passaggio successivo e poi cerca di insidiare Sorbello, che però reagisce e sembra poter conservare la prima posizione. Colpo di scena al 14° e terzultimo giro, quando Sorbello commette una leggera sbavatura nel primo settore e Repetto ne approfitta per riportarsi in testa alla corsa. Repetto vola così verso la vittoria, mentre Sorbello si difende dagli attacchi di Viganò per chiudere secondo, proprio davanti al connazionale. Seguono Baselli, quarto e in grado di avvicinarsi al terzetto di testa nelle ultime tornate, Marcinkiewicz, quinto, Zampieri, sesto, e Pedrola, settimo. Beretta viene retrocesso dal settimo posto all’ottavo per una penalità di tre secondi per lo spoiler frontale in posizione non corretta. Davì e Rubiolini completano la top-10, mentre sono costretti al ritiro Nannavecchia e Donadei.
In Gara 2, grazie all’inversione in griglia di partenza dei primi otto classificati in Gara 1, è Beretta a scattare dalla prima casella e a mantenere la leadership, seguito alla fine del primo giro da Pedrola, Zampieri, Marcinkiewicz, Viganò, Repetto, Baselli e Sorbello. La bagarre si anima velocemente nel gruppo degli inseguitori e, tra sorpassi e controsorpassi, il più scaltro è Sorbello, che sale in quinta posizione nel corso della quarta tornata. Nello stesso passaggio, dopo due tentativi non riusciti nei giri precedenti, Zampieri supera Pedrola per issarsi al secondo posto e lanciarsi all’inseguimento di Beretta, nel frattempo allontanatosi. Marcinkiewicz cerca di emulare Zampieri nella tornata successiva, ma il sorpasso ai danni di Pedrola sfocia in un contatto tra i due, che perdono così terreno. Ne approfitta Sorbello, che si porta in terza piazza, seguito a ruota da Viganò e Repetto. Dopo aver ridotto rapidamente il gap da Beretta, Zampieri supera il connazionale al settimo giro e prende le redini della corsa. All’inizio del seguente passaggio, Beretta fa passare il compagno di squadra Sorbello, già alle sue spalle, per poi essere attaccato anche da Viganò e successivamente da Marcinkiewicz, Repetto e Baselli. Sorbello cerca di insidiare la prima posizione di Zampieri nelle ultime battute della gara, ma quest’ultimo regge la pressione e vince, tagliando il traguardo con un solo decimo di vantaggio su Sorbello, che bissa il secondo posto di Gara 1 e conserva la leadership in campionato. Viganò transita terzo sotto la bandiera a scacchi, ma viene retrocesso in quarta piazza da una penalità di tre secondi per un’infrazione nella procedura di partenza. Repetto eredita così il gradino più basso del podio, mentre perde una posizione rispetto a quella ottenuta sul traguardo anche Marcinkiewicz, penalizzato di tre secondi per aver causato il contatto con Pedrola. Il polacco risulta sesto, dietro a Baselli, quinto, e davanti a Beretta, settimo. Chiudono la top-10 Pedrola, Nannavecchia e Davì, mentre Donadei è costretto a un altro ritiro.
Super ROK
Griglia folta a Cremona anche nella Super ROK, la categoria monomarcia più performante della ROK Cup Italia.
È un’altra qualifica da incorniciare per Alex Desario. Il vincitore di Gara 1 nella precedente tappa di campionato a Lonato inanella la sua terza pole position consecutiva grazie a un tempo di 47.656 e precede di poco più di un decimo Lynn Neuhaus, seconda. Ferma il cronometro a soli tre millesimi dalla pilota svizzera Zachary Taylor, che si aggiudica così la terza piazza. È a meno di due decimi dalla pole anche Alessandro Cocozza, quarto e seguito da Riccardo Martinello, quinto, Gaia Cardinali, sesta, Matteo Berruti, settimo, e Aleksandar Bogunovic, ottavo. Trovano posto nella top-10 anche Brando Pozzi e Christian Canonica, rispettivamente nono e decimo. Completano la classifica Alessandro Zini, Nicolò Coppotelli, Thomas Carnovali, Sachel Rotge, Matilde Seregni, Vittorio Maria Russo, Kiana Naudé, Mattia Gafforelli, Lorenzo Poletti, Christian Giovanni Signoretta, Riccardo Cocozza e Manuel Giovanni Gritti.
In Gara 1, Desario continua a esprimere la propria velocità sin dallo spegnimento dei semafori, scattando in modo esemplare dalla pole e imprimendo immediatamente un ritmo migliore rispetto a quello dei suoi avversari. È notevole anche lo scatto di Neuhaus, che mantiene la seconda piazza, mentre guadagna subito una posizione Alessandro Cocozza, terzo. Ne guadagna addirittura cinque grazie a una partenza fulminea Pozzi, che si ritrova davanti a Taylor. Se la prima posizione di Desario non viene mai messa in discussione, la sfida per la piazza d’onore tra Neuhaus e Cocozza è decisamente più serrata, ma le posizioni di vertice si congelano fino alla bandiera a scacchi. Vince quindi Desario, che taglia il traguardo con oltre cinque secondi di vantaggio su Neuhaus, abile nel precedere Cocozza di un solo decimo. Pozzi si accontenta del quarto posto, seguito da Taylor, quinto, Berruti, sesto, Bogunovic, settimo, e Canonica, ottavo. Chiudono la top-10 Coppotelli e Martinello.
In Gara 2, Canonica si fa trovare pronto all’appuntamento con la prima posizione e la mantiene dopo la partenza. I suoi primi inseguitori sono Bogunovic, Berruti, Pozzi, Neuhaus, Alessandro Cocozza, Martinello, Taylor e Desario. Al secondo giro, Berruti prova a sferrare l’attacco su Bogunovic senza però riuscirci e poche curve dopo ne approfitta Pozzi per superare il connazionale e salire in terza piazza. C’è un altro colpo di scena nella medesima tornata: il tentativo di sorpasso di Cocozza ai danni di Neuhaus sfocia in un contatto tra i due, che li costringe al ritiro. Dopo essersi già portato davanti a Taylor, Desario rompe gli indugi anche con Martinello al terzo giro e si lancia all’inseguimento del quarto posto di Berruti. Il vincitore di Gara 1 supera il connazionale al nono passaggio e si invola verso Pozzi, nel frattempo staccatosi dai primi due. Canonica, invece, procede spedito verso il successo dopo aver retto la pressione di Bogunovic nelle prime fasi di gara. Lo svizzero taglia il traguardo con più di un secondo di vantaggio proprio su Bogunovic, mentre Desario batte la difesa di Pozzi a due giri dalla fine e transita terzo sotto la bandiera a scacchi. Tuttavia, il poleman riceve una penalità di tre secondi per la manovra effettuata ai danni di Pozzi e viene retrocesso in nona piazza. Pozzi eredita così il gradino più basso del podio, ritrovandosi davanti a Berruti, quarto, Martinello, quinto, e Taylor, sesto. Completano la top-10 Coppotelli, settimo, Zini, ottavo, e Cardinali, decima.
Shifter ROK
La Shifter ROK, la categoria riservata ai kart a marce, apre la seconda parte del campionato con due gare avvincenti.
Samuele Leopardi ribadisce il suo ruolo da protagonista e bissa la pole position ottenuta nella precedente tappa di campionato a Lonato. Dopo aver vinto anche Gara 1 nello scorso round, il pilota italiano fa segnare un 47.367 e batte per poco più di un decimo e mezzo Massimiliano Pezzucchi, secondo. Si classificano a meno di due decimi dalla pole Riccardo Rigodanza e Fabrizio Morardo, rispettivamente terzo e quarto. Marco Chiarello guadagna la quinta posizione, appena davanti a Federico Squaranti, sesto, e Andrea Zemin, settimo. Chiudono la top-10 Marco Acquarella, Boris Cutaia e Pietro Fioravanti. A seguire, la classifica è composta da Adrian Labuda, Philippe Ehrensberger, Daniele Demartis, Giacomo Pellegrini, Leonardo Saba, Luigi Del Vecchio, Edoardo Sabatino, Giacomo Ferrando Pegazzano, Francesco Buffa, Cristian Lovi, Alessandro Tagliacollo e Lorenzo Rubes.
In Gara 1, Leopardi affronta egregiamente la partenza dalla prima casella e rimane in testa alla corsa. È autore di uno scatto eccezionale dalla sesta piazza anche Federico Squaranti, che transita secondo al termine del primo giro. Dopo essere sfilato bene allo spegnimento dei semafori, Pezzucchi subisce l’attacco dello stesso Squaranti e viene sorpassato anche da Morardo e Acquarella, scivolando così in quinta posizione e ritrovandosi appena davanti a Rigodanza e Zemin. La bagarre iniziale facilita la fuga di Leopardi, che ha già più di un secondo di vantaggio sui diretti inseguitori alla fine del primo passaggio. Nei giri successivi, Squaranti simula un’altra qualifica per cercare di ricucire il gap con il leader e riesce a guadagnare un po’ di terreno in alcune fasi della gara. Leopardi si rivela però impeccabile nella gestione della corsa e trionfa, mentre Squaranti si deve accontentare della piazza d’onore e taglia il traguardo a soli tre decimi dal connazionale. Transitano più staccati sotto la bandiera a scacchi Morardo, terzo, e Acquarella, quarto, abile nel reggere la pressione di Pezzucchi, quinto. Completano la top-10 Zemin, sesto, Chiarello, settimo, Ehrensberger, ottavo, Cutaia, nono, e Demartis, decimo. È invece costretto al ritiro Rigodanza, che esce di scena all’inizio dell’ottavo giro mentre si contende la quinta piazza con Pezzucchi.
In Gara 2, Ehrensberger si dimostra perfettamente preparato allo scatto dalla pole e conserva la leadership. Mantengono la propria posizione di partenza alla fine del primo giro anche Chiarello e Zemin, rispettivamente secondo e terzo. Scivola, invece, dal quarto posto all’11° nel corso della prima tornata Pezzucchi, mentre seguono il terzetto di testa Morardo, Acquarella, Leopardi e Squaranti. La bagarre nel gruppo di vertice comincia già al secondo giro quando Zemin sorpassa Chiarello per issarsi al secondo posto. Nel frattempo Acquarella viene superato sia da Leopardi sia da Squaranti, che si ritrovano rispettivamente quinto e sesto, sempre dietro a Morardo. Ha così inizio una sfida serratissima per la vittoria, con sei piloti talvolta racchiusi in appena un secondo. Tutti i protagonisti si difendono astutamente, a partire da Ehrensberger, che mantiene saldamente le redini della corsa. Il colpo di scena più grande avviene al settimo passaggio quando un tentato sorpasso di Chiarello ai danni di Zemin sfocia in un contatto tra i due che costringe quest’ultimo al ritiro. A cogliere la palla al balzo sono Morardo e Leopardi, che salgono rispettivamente in seconda e in terza piazza. I due italiani si lanciano all’inseguimento di Ehrensberger, abile nell’approfittare della concitazione alle sue spalle per guadagnare oltre un secondo di vantaggio sui diretti inseguitori, e lo raggiungono a tre giri dalla bandiera a scacchi. Lo svizzero ribadisce le sue capacità difensive e non lascia spazio agli avversari, aggiudicandosi così la vittoria davanti a Morardo e Leopardi. Termina la gara ai piedi del podio Squaranti, quarto e in grado di battere Chiarello, quinto, Pezzucchi, sesto, e Acquarella, settimo. Recuperano diverse posizioni rispetto alla partenza Tagliacollo, ottavo, Rigodanza, nono, e Saba, decimo.
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