ROK Cup Italia, round 6 - Il resoconto delle gare

17-07-2024

La ROK Cup Italia torna al South Garda Karting di Lonato del Garda (BS) per disputare l’imperdibile sesto appuntamento - in notturna - del campionato 2024. Anche stavolta, davvero altissimo il numero di piloti (255 in totale) che ha animato il paddock del monomarca by Vortex.  Al termine della giornata di domenica, sono emersi i seguenti leader di campionato: Alessandro Nanni (Mini ROK), Lyuboslav Ruykov (Junior ROK), Andrea Giudice (Senior ROK), Andrea Sorbello (Expert ROK), Brando Pozzi (Super ROK) e Samuele Leopardi (Shifter ROK).

Mini ROK

Ancora una volta, la Mini ROK fa il pieno d’iscritti: infatti, sono 54 - il numero massimo ammesso - i piloti al via del weekend.

Seconda pole position consecutiva per Achille Rea. Il pilota italiano fa registrare il miglior tempo di 54.325 secondi nel gruppo 2 e batte la concorrenza di Giuseppe Noviello, primo nel gruppo 1 in 54.345 secondi. David Moscardi è ai piani alti della classifica con la terza posizione generale, insieme a Nicolas Orbezo, quarto, Lorenzo Zucchetto, quinto, e Dominik Wojcik, sesto. Trovano spazio tra i migliori dieci anche Huifei Xie, settimo, Victor Gorun, ottavo, Kacper Kluk, nono, e Blazej Kostrzewa, decimo. A seguire troviamo Alessandro Nanni, Augustin Feligioni, Dawid Tyndel, Luca Muzzolon, Martin Bertolaccini, Andrea Carbone, Daniel Hakkinen, Odin Flora, Elias Boullier, Max Boshoff, Johannes Buchhammer, Benjamin Karajkovic, Radu Basescu Pricop, Alessandro Cereda, Ramiro Benjamin Carreira, Logan Billau, Francesco Lisignoli, Marco Pozzoni, Mikolaj Gawlikowski, Vicenzo Salierno, Stanislaw Grabowski, Leo Kralev, Valentino Vivian, Alessandro Daniel Gonzales, Yusuf Ozbahadir Asil, Bryan Filippelli, Mattia Finadri, Nagura Aashay, Emma Boschetto, Tommaso Pomoni, Edoardo Traina, Leonardo Trombini, Stanislaw Ziarko, Jessica Calleja, Andrea Croce Screpis, Wojciech Kosikiewicz, Paul Plattner-Geramb, Alessio Ottaviani, Nicholas Bertolani, Anna Makolm, Aris Lutu, Villarreal Iker Castro, Martin Antonio ed Ernest Molenda.

Come di consueto, le successive qualifying heat ribaltano la situazione nella categoria dei più piccoli. Con una vittoria e un secondo posto, Kostrzewa passa dalla decima posizione alla prima e scavalca la coppia formata da Moscardi e Rea, rispettivamente secondo e terzo nonostante entrambi vantino una vittoria. Noviello retrocede da secondo a quarto, ma rimane comunque davanti a Xie, quinto, e a Orbezo, sesto. Tyndel, settimo, accede alla top-10 nella quale troviamo anche Wojcik, ottavo, Kluk, nono, e Carbone, decimo. Peccato per Zucchetto, solo 23° dopo aver collezionato un ritiro nella seconda manche.

La finale di sabato sera regala uno spettacolo unico e una conclusione da cardiopalma. Grazie a un’ottima partenza dalla pole position, Kostrzewa tenta immediatamente di fuggire da Rea, Moscardi e Noviello. Se quest’ultimo, ben presto, non riesce a sostenere il ritmo del polacco, al contrario gli altri due italiani uniscono le loro forze e, in pochi giri, azzerano il distacco dal leader della gara e lo sorpassano. Da questo momento, Moscardi, Rea e Kostrzewa danno vita a una battaglia serrata e fatta di continui controsorpassi che, però, permette prima a Kluk e poi a Tyndel di raggiungerli nelle fasi conclusive della corsa. All’ultima curva dell’ultimo giro, Moscardi prova a sopravanzare Rea, ma allo stesso tempo Kostrzewa affianca i due italiani sul traguardo: la volata termina con Rea primo, Moscardi secondo a +0.013 secondi dal connazionale e Kostrzewa terzo a +0.062 secondi dal vincitore. Tyndel e Kluk si classificano rispettivamente quarto e quinto.

 

Junior ROK

Numeri da capogiro per la Junior ROK a Lonato del Garda, dove a darsi appuntamento sono un numero record di 62 piloti.

Forte della vittoria ottenuta nello scorso round di Cremona, Lyuboslav Ruykov inizia nel migliore dei modi il weekend: il bulgaro, infatti, ottiene la pole position in 48.785 secondi nel gruppo 1. Giulio Mazzolini, il più rapido del gruppo 2, ferma il cronometro sul tempo di 48.864 secondi e si posiziona secondo, precedendo quindi nella classifica combinata Riccardo Brangero, terzo, Federico Sbardellati, quarto, Ettore Sanesi, quinto e Julia Angelard, sesta. Osar Hildebranski si assicura il settimo posto, mentre a seguire troviamo Guido Bruno Bidoli, ottavo, Ilias Mitaki, nono, e Amani Wairati Kinyua, decimo. La classifica prosegue con Emilio Tedesco, Marlon Di Salvo, Filippo Pola, Leonardo Lanza, Adrian Potepa, Francesco Koci, Sofia Povazhnaia, Milosz Smuk, Stefano Zamponi, Riccardo Repetto, Dmitrii Skorodelov, Thomas Pan, Olek Mrozik, Mateusz Wal, Alberto Masotto, Andrea Savoldelli, Anh Tu Ranghetti, Ella Hakkinen, Liam Secal, Zackarias Ringstrom, Borys Blaszczyk, Enrico Pietro Villa, Maxim Becker, Angelo Pecoraro, Vanessa Poeckh, Francesca Pietrini, Stefano Ferrari, Franciszek Bal, Plamen Teliyski, Onalt Hasan Halil, Ettore Di Domenico, Nicolò Carrara, Michal Czyzewicz, Carlo Pongratz, Irimia Benjamin Borg, Michal Zajac, Selina Baum, Kaio Issa Cera, Manuel Ranica, Andrea Dell’Edera, Antonio Campo, Lucas Pasquinetti, Kimi Karakilic, Pietro Chesini, Adam Ezra, Lena Pichler, Crivoiruc Sonia, Fausto Arnaudo, Leonardo Monzani, Ascano Sandrini, Rafael Papasavvas e Andrea Proverbio.

Grazie a un cammino perfetto nelle qualifying heat fatto di tre vittorie su tre gare, Ruykov rimane in cima alla classifica intermedia, sempre con Mazzolini, Brangero e Sbardellati nelle tre posizioni successive. Bidoli e Tedesco guadagnano rispettivamente il quinto e il sesto posto e si ritrovano davanti a Angelard, Mitaki, Di Salvo e Potepa. Da segnalare i passi indietro di Sanesi, da quinto a 20°, e di Hildebranski, da settimo a 21°, a causa di un ritiro nelle manche, per entrambi.

Anche la finale in notturna vede Ruykov come assoluto protagonista. Senza commettere sbavature, il bulgaro parte bene al via e rimane davanti, con Brangero, Bidoli e Mazzolini nelle posizioni successive. Inizialmente, solo Brangero rimane a contatto con il compagno di squadra, mentre poco distanti Bidoli e Mazzolini si giocano il terzo posto. Nelle fasi centrali della gara, il gruppetto di testa si ricompatta e questo permette a Mazzolini di passare all’attacco: prima sorpassa Bidoli, dopodiché si mette alle proprie spalle anche Brangero. Ruykov approfitta della bagarre per aumentare il proprio vantaggio, quanto basta per gestire la corsa negli ultimi passaggi e conquistare la vittoria. Mazzolini termina secondo riducendo il distacco fino a circa sette decimi, mentre Brangero si assicura il gradino più basso del podio. A due tornate dal termine, Sbardellati soffia a Bidoli la quarta posizione.

 

Senior ROK

Sono 49 i contendenti in lizza per la vittoria finale della Senior ROK al South Garda Karting.

La sfida si accende già nelle qualifiche, dove Riccardo Ferrari, autore della pole position in 48.016 secondi nel gruppo 2, precede Danny Carenini, primo nel gruppo 1, per appena 0.005 secondi. Anche Lorenzo Bedetti e Giuseppe Gaglianò si contendono il primato, ma i due si classificano rispettivamente terzo e quarto. Kaloyan Varbitzaliev è quinto, seguito da Kacper Turoboyski, sesto, Mattia D’Erme, settimo, Simone Taccola, ottavo, Paolo Dung Pastori, nono, e Samuele Di Filippo, decimo. Scendono in pista, inoltre, Riccardo Salemi, Andrea Giudice, Luca Perelli, Mattia Jentile, Franciszek Czapla, Alex Laghezza, Edoardo Prioglio, Nicola Marini, Alberto Bernardi, Piotr Orzechowski, Riccardo Chiodo, Federico Zanetti, Antoni Kosiba, Aleksander Ruta, Giovanni Polato, Ludovica Miceli, Ghazi Motlekar, Franciszek Lassota, Matteo Lazzarotto, Alessandro Arlati, Morgan Knudsen, Fabio Silvesttri, Piotr Protasiewicz, Alessandro Giarratano, Renzo Barbuy, Mattia Chiurato, Mikolaj Kania, Andrea Fiocco, Giuseppe Palladino, Nicolò Marsili, Pietro Camerlengo, Kiufung Kanjanapas, Emanuele Romanelli, Evis Louka, Dominiki Beller, Davide Petrosi, Matteo Bellandi, Rikardo Bakaj e Andrea Saporiti.

Anche nelle qualifying heat, Ferrari resta imbattuto: l’italiano centra due successi su due gare in programma e precede nello scontro diretto Carenini, secondo nella classifica intermedia. Gaglianò, Turoboyski, Di Filippo e Giudice guadagnano diverse posizioni e si piazzano alle spalle della coppia Ferrari-Carenini, al contrario di Bedetti che scende da terzo a settimo. Tra primi dieci, infine, troviamo anche Salemi, ottavo, Varbitzaliev, nono, e Perelli, decimo.

Nella finale, Ferrari e Gaglianò scattano bene alla partenza e occupano immediatamente le prime due posizioni, con Bedetti terzo e Di Filippo, Turoboyski e Carenini a seguire. Nei primi giri, Gaglianò prova a sostenere il ritmo imposto dal leader Ferrari, tuttavia è costretto a cedere il testimone di primo inseguitore al compagno di squadra Bedetti. Anche quest’ultimo prova, almeno inizialmente, a ridurre il distacco che lo separa da Ferrari, ma a partire da metà gara è costretto, invece, a concentrarsi più sulla difesa, prima nei confronti di Carenini e poi di Turoboyski. Si aggiungono alla battaglia anche Giudice, Gaglianò, Di Filippo e Salemi, ma Bedetti mantiene i nervi saldi e, con Ferrari ormai lanciato verso la vittoria, si assicura il secondo posto. In un concitato finale, è Salemi ad aggiudicarsi l’ultimo posto disponibile sul podio, classificandosi terzo davanti a Turoboyski, Giudice, Gaglianò Carenini e Di Filippo.

 

Expert ROK

Al via, nel sesto round della ROK Cup Italia, c’è anche un’affollata griglia di partenza popolata dai “senatori” della Expert ROK.

Dopo aver vinto la ROK Cup Winter Trophy a inizio anno, Claudio Pagliarani si ripresenta a Lonato del Garda e coglie la pole position in qualifica. L’italiano, con un tempo di 48.773 secondi, si mette alle spalle Nikolay Varbitzaliev, secondo, Andrea Moretti, terzo, e Paolo Baselli, quarto. Quinto e sesto posto rispettivamente per Adrian Marcinkiewciz e Alessandro Viganò, mentre Filippo Repetto e Marco Massironi sono settimo e ottavo. Michele Zampieri e Andrea Sorbello, invece, chiudono nell’ordine la top ten. La graduatoria generale continua con Jorge Matos, Gianni Zani, Tino Donadei, Daniel Zajac, Roberto Nali, Fabio Cretti, Luke Joshua Armstrong, Riccardo Pedrola, Marco Nannavecchia, Marco Beretta, Pier Giuseppe Di Landro, Luca Molinari, Gianluca Rubiolini, Roberto Pelanconi, Luca Davì e Calogero Romano.

In Gara 1, Varbitzaliev tenta allo start di affiancare Pagliarani, ma quest’ultimo non cede spazio al bulgaro e conserva il comando. Moretti ne approfitta per insediarsi in seconda posizione, ma all’inizio del secondo giro deve lasciare la propria posizione nelle mani di Varbitzaliev. Alle loro spalle, Baselli rimane saldo al quarto posto, con Viganò e Marcinkiewicz a seguire. Nel corso della prova, il leader Pagliarani riesce a guadagnare un vantaggio rassicurante su Varbitzaliev che, nonostante una serie di giri veloci, non riesce a recuperare terreno ed è, invece, costretto a guardarsi le spalle da Moretti. La bandiera a scacchi sancisce la vittoria di Pagliarani e i podi di Varbitzaliev e Moretti. Con una condotta più efficace nella seconda metà di gara, Marcinkiewicz chiude quarto, davanti a Baselli, Viganò, Zani e Repetto.

In Gara 2, è Repetto a prendere il comando delle operazioni nelle prime curve, ma è Varbitzaliev a emergere nettamente dal gruppo tanto da portarsi al comando nel corso del secondo giro. Tuttavia, dopo il buon avvio, il bulgaro si ritrova costretto a doversi difendere da Pagliarani e Moretti. Nonostante tenti in tutti i modi di rimanere al comando, Varbitzaliev è costretto a cedere il passo ai due italiani che, nelle fasi centrali, si contendono la leadership. Tra i due, Pagliarani è costretto ad alzare il piede a causa di un problema tecnico. Moretti procede quindi indisturbato verso la vittoria. Viganò e Sorbello occupano i due restanti gradini del podio e precedono sul traguardo Zani, Marcinkiewicz, Pagliarani e Repetto. Complice un testacoda, Varbitzaliev non va oltre la nona posizione.

 

Super ROK

Grande partecipazione nella Super ROK, protagonista a Lonato del Garda con due gare avvincenti e combattute.

In qualifica, s’interrompe l’incredibile sequenza di pole position di Alex Desario. È  Brando Pozzi, infatti, il più veloce grazie a un tempo di 47.250 secondi. Bartosz Grzywacz, campione nella passata stagione della ROK Cup Italia, si aggiudica la seconda posizione, davanti a Luca Magnussen, terzo. Desario si “accontenta” del quarto posto, precedendo in classifica Matteo Berruti, quinto, Christian Canonica, sesto, Gaia Cardinali, settima, e Domenico Cicognini, ottavo. Alessandro Cocozza e Sachel Rotgé risultato rispettivamente nono e decimo. La classifica prosegue con Aleksandar Bogunovic, Lynn Neuhaus, Alessandro Zini, Vittorio Maria Russo, Nicolò Coppotelli, Simone Donchi, Manuel Gritti, Thomas Carnovali, Matilde Seregni, Riccardo Cocozza, Lorenzo Poletti, Renius Jejdling, Zachary Taylor, Matilde Itzcovich, Mattia Gafforelli, Faadil Imiaz Dali, Edoardo Braga e Gabriele Cucinotta.

In Gara 1, al via, scatto perfetto da parte di Pozzi, subito seguito da Magnussen, Berruti e Desario, quest’ultimo in grado di scavalcare Grzywacz dopo pochi metri. Pozzi dimostra di avere un passo migliore rispetto ai propri avversari e, giro dopo giro, inizia a guadagnare un notevole vantaggio. Al contrario, Magnussen alza bandiera bianca nel corso del quarto passaggio a causa di un problema tecnico. Nel frattempo, Grzywacz recupera le posizioni perse in partenza e, riguadagnato il secondo posto, tenta in tutti i modi di ridurre il margine da Pozzi, ma non c’è nulla da fare: l’italiano vince con 2.211 secondi sul polacco che si classifica al secondo posto. Desario taglia il traguardo al terzo posto, ma una penalità di tre secondi per non aver rispettato la procedura di partenza lo fa retrocedere alle spalle di Berruti. La graduatoria prosegue con Cardinali, quinta, Bogunovic, sesto, Cocozza, sesto, e Neuhaus, ottava.

In Gara 2, Neuhaus sfrutta al meglio la prima posizione sulla griglia di partenza per guidare il gruppo nelle prime curve. Alle sue spalle si posizionano Bogunovic, Desario, Grzywacz e Pozzi. Tra i cinque, Desario sembra essere quello più in forma e prova il sorpasso su Bogunovic. L’affondo non riesce, anzi, viene superato da Grzywacz e finisce in lotta con Pozzi. Prima della conclusione del giro d’apertura, un incidente mette fuorigioco nove concorrenti, tra i quali proprio Desario. Dopo 2 giri in regime di “slow”, la corsa riprende con Neuhaus scavalcata da Grzywacz, Pozzi, Bogunovic e Canonica. Ben presto, a rendersi protagonisti di un bel duello sono Pozzi e Grzywacz, con l’italiano autore di un sorpasso decisivo per la vittoria sul polacco al sesto giro. La classifica vede quindi Pozzi primo e Grzywacz secondo, mentre Bogunovic si assicura il gradino più basso del podio, davanti a Canonica, Berruti, Cardinali, Cicognini (che rimonta 17 posizioni) e Neuhaus.

 

Shifter ROK

Weekend infuocato per la Shifter ROK, la categoria dei kart a marce della ROK Cup Italia.

Samuele Leopardi centra la terza pole position consecutiva nelle prove cronometrate. L’italiano fa registrare un crono di 46.708 secondi, di 14 millesimi migliore rispetto al tempo realizzato dal compagno di squadra Federico Diana, secondo. Massimiliano Pezzucchi e Federico Mascialino occupano rispettivamente la terza e la quarta posizione, davanti a Roberto Manduchi ed Edoardo Sabatino, quinto e sesto. Marco Chiarello segue in settima piazza, mentre Fabrizio Morardo, Luigi Del Vecchio e Federico Squaranti conquistano, nell’ordine, gli ultimi tre posti in top-10. La classifica della qualifica vede nelle posizioni successive: Riccardo Rigodanza, Gabriele Bensi, Philippe Ehrensberger, Andrea Zemin, Andrea Pirovano, Daniele De Martis, Davide Cordera, Marco Acquarella, Marcel Kasprzycki, Mattia Rossetti, Leonardo Saba, Lorenzo Ripamonti, Paolo Fracasso, Adrian Labuda, Andrea Aliberti, Pietro Fioravanti, Lorenzo Brunetti, Leonardo Boccardi, Filippo Parmeggiani, Alessandro Tagliacollo, Cristian Lovi, Ferrando Giacomo Pegazzano, Giacomo Pellegrino, Lorenzo Rubes, Riccardo Franciosi e Lorenzo Paganini.

In Gara 1, Leopardi è perfetto allo spegnimento dei semafori e mantiene saldamente la leadership dopo le prime curve, con Diana, Pezzucchi e Manduchi alle sue spalle. Mascialino si muove troppo presto dalla propria piazzola e finisce sotto la lente d’ingrandimento degli steward: l’italiano, dopo pochi giri, riceve quindi una penalità di tre secondi. Già al termine del primo passaggio, Leopardi accumulai circa un secondo di vantaggio su Diana e, attraverso una magistrale gestione della corsa, non si fa raggiungere dal rivale: il poleman conquista così il successo, mentre Diana termina in seconda posizione. Pezzucchi conquista il gradino più basso del podio dopo essersi difeso da Squaranti, quarto, Mascialino, quinto ma retrocesso settimo, Sabatino e Rigodanza. Ritirato Manduchi, entrato in contatto con Del Vecchio nelle prime fasi.

In Gara 2, Chiarello ha un ottimo spunto dalla prima casella di partenza e prende il comando della corsa, al contrario di Mascialino che, dalla prima fila, si ritrova dietro a Rigodanza, Sabatino, Leopardi e Squaranti. Chiarello, però, dura appena due giri in testa: Rigodanza lo infila nella “esse” centrale del circuito e, nel passaggio successivo, passa davanti anche Leopardi. Sono proprio i due principali contendenti al titolo a giocarsi la vittoria per il resto della gara, ma Rigodanza ha una marcia in più e passa per primo sotto la bandiera a scacchi davanti a Leopardi e Chiarello. Recuperando 6 posizioni rispetto al via e facendo segnare il giro più veloce, Bensi conclude quarto davanti a Squaranti, Mascialino e Sabatino. Sfortunato Pezzucchi, KO già al primo giro.

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